Il 13 e 14 febbraio si terrà a Roma il Congresso Internazionale di Cardiologia Geriatrica, un’occasione di gran peso co-organizzata dal Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Firenze, da UniCamillus – Università Medica Internazionale di Roma – e dalla Fondazione Internazionale Menarini, con il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe).
Rivolto a medici specialisti e altri professionisti del mondo sanitario, il convegno metterà in luce una situazione profondamente critica in cui la maggior parte degli anziani soggetti anche a malattie croniche cardiovascolari, non ricevono in Italia ancora le cure adeguate.
Verrà evidenziata, pertanto, l’entità dell’assistenza e della prevenzione al fine di garantire, al tempo stesso, un invecchiamento sempre più attivo e salubre.
Negli ultimi anni, difatti, sembra che si stia diffondendo sempre di più, una vera e propria discriminazione nei confronti della longevità sintetizzabile anche con il termine “ageismo”, un fenomeno secondo cui l’Italia risulta essere, in Europa, il Paese caratterizzato dal più alto tasso di over 65 con un minor supporto socio-sanitario rispetto alla popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni.
“Con l’aumento dell’età dei pazienti i regolari controlli si riducono progressivamente fino a dimezzarsi negli over 85, in cui registriamo un sostanziale sotto-trattamento con i farmaci nel 30% dei casi”, spiega il Cardiologo Alessandro Boccanelli, Copresidente del congresso e Professore di Moral Philosophy nel Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia in UniCamillus.
Il congresso sarà suddiviso in sei sessioni durante le quali verrà dato maggiore rilievo, insieme agli aspetti clinici e terapeutici, all’utilizzo di nuove tecnologie come la soluzione più efficiente per affrontare concretamente la gestione del paziente anziano a rischio cardiovascolare.
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