La nutrizione artificiale (NA) è una procedura terapeutica destinata a persone nelle quali l’alimentazione orale o non è praticabile e/o non è sufficiente a soddisfare i fabbisogni calorico – proteici o è controindicata.
La nutrizione artificiale si configura come uno strumento terapeutico essenziale, talvolta salvavita, in quanto consente di mantenere o integrare lo stato di nutrizione in pazienti fragili (anziani, bambini prematuri) o in corso di varie condizioni patologiche (malattie neurodegenerative, oncologiche, cerebrovascolari, gastroenterologiche, neuromuscolari traumi, sepsi, chirurgia maggiore) in cui è necessario, momentaneamente o definitivamente, assicurare apporti idrici e nutrizionali adeguati per evitare rischi di malnutrizione.
I pazienti che presentano disfagia, cioè difficoltà in una o più fasi della deglutizione, possono trarre beneficio dalla nutrizione artificiale quando gli altri interventi dietetici (diete modificate, procedure compensative) volti a facilitare l’assunzione di alimenti per via orale non sono risultati adeguati e/o sicuri.
In particolare, la NA si differenzia in nutrizione parenterale (NP) e nutrizione enterale (NE).
Con la NE i nutrienti vengono somministrati direttamente nel tubo digerente mediante l’impiego di apposite sonde che veicolano speciali miscele nutrizionali direttamente nello stomaco o nell’intestino (sondino naso-gastrico, naso-duodenale, naso-digiunale, gastro/digiunostomie).
Con la NP, i nutrienti vengono somministrati direttamente nel circolo sanguigno, attraverso l’impiego di aghi o cateteri venosi su vasi periferici o vasi centrali di grosso calibro.
La nutrizione artificiale può essere eseguita anche a domicilio (NAD, nutrizione artificiale domiciliare) se lo stato clinico del paziente e le condizioni socio-familiari ne garantiscono la sicurezza e l’efficacia al di fuori dell’ospedale.
Anna Claudia Romeo è Docente di Patologia Clinica nel Corso di Laurea in Ostetricia e insegna Alimentazione nel paziente disfagico per il Master Online in Deglutologia e disturbi correlati di UniCamillus.
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