a cura di Antonio Pietroiusti, Docente di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro nel Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
In una recente intervista a Repubblica Agostino Miozzo, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Coronavirus, propone, a nome di tutto il Comitato, il ripristino della figura del Medico Scolastico per fronteggiare adeguatamente il prevedibile aumento del rischio di diffusione del virus legato alla ormai imminente riapertura delle scuole.
Come detto, si tratta appunto di un ripristino, perché il Medico Scolastico è stata una figura presente negli anni ‘80 e ‘90 nell’ambito dei programmi di prevenzione sul territorio in carico alle Unità Sanitarie Locali, poi soppressa sia per ragioni di bilancio, sia per una ridistribuzione delle competenze tra le varie figure della prevenzione territoriale.
Certamente, nel contesto dell’emergenza sanitaria tuttora in corso (ricordiamo che lo stato di emergenza è attualmente prorogato fino alla metà del mese di Ottobre prossimo) la presenza all’interno della scuola di una figura di riferimento con definite competenze professionali potrebbe rivelarsi cruciale e riassorbire, tra l’altro, le funzioni del cosiddetto “Esperto in Covid”, la cui presenza è prevista in tutte le scuole, ma le cui competenze non appaiono al momento precisamente delineate.
Ma quali potrebbero essere, più nel dettaglio, i compiti principali del Medico Scolastico? Qui occorre fare una distinzione tra l’ambito dell’istruzione secondaria e quello Universitario. Nel primo caso, le attività di prevenzione e protezione del personale dipendente sono svolte, nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, dal medico competente, mentre le analoghe attività nei confronti degli studenti sono affidate al Medico di Medicina Generale o al Pediatra di libera scelta (in base all’età dello studente). Per l’Università invece, quanto meno per la facoltà di Medicina, sia il personale dipendente che gli studenti sono gestiti dal Medico Competente, in quanto gli studenti sono assimilati, sotto questo aspetto, ai lavoratori.
Pertanto, il Medico Scolastico potrebbe avere un ruolo importante per la prevenzione dell’epidemia negli istituti di istruzione secondaria, fungendo da raccordo con il Medico Competente in maniera più efficiente del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di libera scelta, che operano al di fuori del contesto scolastico e che quindi non hanno tutti gli strumenti informativi derivati dalla conoscenza diretta delle dinamiche presenti nel luogo di studio (es. distribuzione degli spazi, occasioni e modalità di aggregazione, interazioni inter-studenti e discente-docente).
Attendiamo quindi che i buoni propositi si traducano in una operatività che definisca bene gli ambiti di azione di questa seconda edizione del Medico Scolastico.
Antonio Pietroiusti è Docente di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro nel Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia e insegna Medicina del lavoro in tre Master Online di UniCamillus: Management per le funzioni di coordinamento nell’area delle Professioni Sanitarie; Deglutologia e disturbi correlati; Posturologia Clinica.
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