La pace non si può costruire senza “il senso critico, la libertà, il sano confronto e il dialogo”.
Lo ha sottolineato Papa Francesco, ricevendo, questa mattina, i Rettori dei 13 Atenei del Lazio che accolgono circa 20mila studenti provenienti da tutto il mondo.
Durante l’incontro che si è svolto nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico, il Santo Padre ha evidenziato come “Alle università, in questo particolare momento storico, sia affidato un compito di grande responsabilità. Gli anni della pandemia, il diffondersi in Europa della “terza guerra mondiale a pezzi”, la questione ambientale globale, la crescita delle diseguaglianze, ci sfidano in modo inedito e accelerato. Una sfida che ha una forte implicazione culturale, intellettuale e morale. Questo scenario sta davanti alle giovani generazioni, rischiando di generare un clima di scoramento e di smarrimento, di perdita di fiducia, peggio ancora di assuefazione”.
“Ma i giovani non ci stanno – ha aggiunto il Pontefice – e ci richiamano alle nostre responsabilità. Allora è proprio questo il momento di un grande investimento educativo. Per questo si sta sviluppando il Global Compact on Education, ovvero un progetto di lavoro comune su scala globale, che coinvolge tanti interlocutori, dalle grandi religioni alle istituzioni internazionali, alle singole istituzioni educative. Firmando in questo spirito il documento sulla fratellanza umana ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019, abbiamo convenuto che ci sta a cuore una formazione integrale che si riassume nel conoscere sé stessi, il proprio fratello, il creato e il Trascendente”.
“È dunque veramente importante – ha proseguito il Pontefice – il servizio che l’università può dare; che potete dare voi e gli Atenei che rappresentate, ciascuno con le proprie caratteristiche, per ripensare e adeguare i nostri modelli di sviluppo, facendo convergere le migliori energie intellettuali e morali. Gli studenti non si accontentano della mediocrità, di una mera riproposizione di dati, nemmeno di una formazione professionale senza orizzonte. Lo dimostra, ad esempio, la grande mobilitazione di tanti giovani dottorandi e ricercatori sull’economia, coordinati da docenti di vostre Università, proprio con l’obiettivo di costruire risposte nuove ed efficaci, superando vecchie incrostazioni legate a una sterile cultura della competizione di potere”.
Il Coordinamento Regionale delle Università del Lazio si è rivolto al Santo Padre mettendo in evidenza le attività svolte in questa fase e le più importanti urgenze: “Il nostro impegno per l’accoglienza è quello per la pace. Le nostre aule sono l’esempio vivente di inclusione e tolleranza, pace e integrazione all’insegna della conoscenza e della cultura. Per questo continuiamo ad essere ottimisti per il futuro. Tra le iniziative svolte non possiamo non ricordare quella recente a favore delle studentesse e degli studenti, dei colleghi e delle colleghe ucraine, come nei mesi scorsi a favore dei rifugiati dall’Afghanistan e da altri paesi in guerra e in povertà. Il nostro Comitato opera costantemente in un clima di dialogo e di cooperazione, concordi come siamo nell’impegno comune di facilitare l’accesso all’istruzione superiore e tutte le condizioni affinché il nostro sistema universitario permetta di offrire alle studentesse e agli studenti. Il prossimo Giubileo del 2025, che ha recentemente indetto, potrebbe rappresentare un traguardo per una serie di iniziative, per le quali fin da ora possiamo assicurare la nostra piena disponibilità”.