Quando si verificano roghi come quelli delle scorse settimane a Malagrotta, dove è andato a fuoco l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, o dei giorni scorsi a viale Palmiro Togliatti dove le fiamme hanno distrutto alcuni autodemolitori, “occorre distinguere fra l’esposizione acuta e quella a medio/lungo termine” ai fumi.
Per Malagrotta il rogo ha provocato diossine che, però, secondo l’Agenzia regionale di Protezione ambientale (ARPA) erano rimaste sotto controllo. Non così per l’incendio sulla Togliatti: la presenza di “olii, residui di carburanti, vernici, componenti dei freni, plastiche varie” possono causare “sintomi di avvelenamento”.
Lo ha spiegato al Tg5 per Malagrotta e al Messaggero per gli autodemolitori il professor Angelo Coppola, docente UniCamillus di Malattie dell’Apparato respiratorio.
“In caso di esposizione acuta ai fumi, occorre coprire le vie respiratorie con un panno bagnato, coprire gli occhi e la pelle. Nei giorni successivi è bene evitare attività fisica all’aperto entro un raggio di circa 5/6 km dal luogo del rogo. Se si è obbligati a rimanere in zona, va utilizzata la mascherina FFP2 o FFP3”.
Fra le precauzioni da prendere durante la fase del rogo vi è quella “di tenere chiuse le finestre e di non utilizzare i condizionatori d’aria: capisco il caldo – ha spiegato il professor Coppola – ma i nostri condizionatori non sono in grado di filtrare le polveri e le diossine. Inoltre, almeno per alcuni giorni dopo il rogo, è bene prestare attenzione a lavare con grande cura, utilizzando il bicarbonato, tutte le verdure, gli ortaggi e la frutta”.
Nonostante le precauzioni, però, è possibile che si verifichino conseguenze: “ci sono dei sintomi, come la nausea e il vomito, il mal di testa, la debolezza, che potrebbero far pensare a un avvelenamento da monossidi o cianuri. Se il malessere è leggero, è consigliabile contattare il medico di famiglia. In caso di sensazioni più forti, contattare telefonicamente il centro antiveleni dell’Umberto I o del Policlinico Gemelli. Se i malesseri sono pesanti, è bene chiamare il 118”.
Una raccomandazione speciale per le persone fragili: “Anziani, bambini o persone con patologie pregresse che interessano i polmoni, in caso di esposizione ai fumi, possono subire effetti più pesanti di adulti sani. Vanno monitorate con attenzione”.