Martedì 23 maggio nell’Aula Magna di UniCamillus si è tenuta la presentazione del bilancio di genere 2023 dell’Università Medica Internazionale di Roma. Alla cerimonia erano presenti ospiti illustri come l’Onorevole Maria Elena Boschi, ex Ministro con deleghe alle Pari Opportunità durante il governo Renzi (2014-2016), e la dott.ssa Jessica Faroni, imprenditrice e presidentessa dell’AIOP (Associazione italiana dell’ospedalità privata).
La Professoressa Sofia Colaceci, delegata del Rettore alle pari opportunità e presidente del comitato unico di garanzia dell’Ateneo ha presentato i dati sulla distribuzione di genere nelle diverse componenti e ruoli di governance dell’Università. Il Bilancio di Genere è un documento raccomandato dalla direttiva “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche (GU n°173 del 27 luglio 2007) e da quello presentato questa settimana ne è emerso un quadro lusinghiero per UniCamillus, che ha raggiunto in pochi anni livelli di gran lunga migliori rispetto alla media nazionale. I dati integrali del Bilancio di Genere UniCamillus sono consultabili al seguente link.
“Immaginiamo che questi numeri cambieranno presto anche su livelli più alti”, ha detto l’On. Boschi nel suo intervento, “sia nell’insegnamento, sia nei ruoli di responsabilità e nella gestione dell’università. Sono contenta che questa sia un’occasione anche per riflettere insieme su quello che in generale possiamo ancora migliorare nella società”. La parlamentare ha quindi raccontato quali sono state le difficoltà, dettate dal suo essere donna, che lei ha affrontato nella sua vita professionale e politica. E ha poi sottolineato con particolare enfasi un aspetto storico generale: “Se pensiamo a tutta la storia dell’umanità e la immaginiamo come uno dei diagrammi che ci ha mostrato prima la professoressa Colaceci, la linea che descrive l’evoluzione dei diritti delle donne e delle pari opportunità è sostanzialmente una linea piatta, costante, in cui il livello di diritti delle donne era praticamente sullo zero. Sì, ci possono essere state delle eccezioni nella storia di donne che si sono distinte nella scienza, nell’arte o donne di potere politico, ma sono state talmente rare, occasionali, probabilmente da non poter segnare nemmeno una variazione in questa linea continua. Aspetti impercettibili sui grandi numeri. Poi c’è stato una sorta di terremoto e la linea è schizzata improvvisamente in alto. Sul tema, appunto, dei diritti delle donne, della parità di genere. Ma parliamo del secolo scorso, quando sono state fatte una serie di conquiste ancora presenti per noi donne. In particolare nel nostro Paese molti cambiamenti quindi talmente recenti e talmente fragili che vanno difesi ad ogni costo, quotidianamente”.
Le ha fatto eco la dottoressa Faroni: “Quando mi sono iscritta io all’università c’erano molti più uomini che donne, ma era principalmente per un fattore sociale. Mi ricordo mio padre, che mi disse «Ma che sei matta!? Tu devi fare un lavoro per stare a casa l’una, perché devi fare i figli». Sembra si parli del 1800. Invece no. Non era neanche 50 anni fa. Questa è stata la prima di tante difficoltà con la quale io mi son dovuta scontrare. E questo modo di essere, che ci portiamo avanti purtroppo nella nostra società, ci deriva dall’essere ancora un paese fortemente rurale per tanti aspetti. È ancora diffusa la concezione dell’uomo che lavorava e la donna che sta a casa. L’evoluzione c’è, per fortuna, ma è sempre lenta. Ecco, oggi invece dobbiamo correre: è giunto il momento di accelerare il processo, anche vedendo i dati degli altri Paesi”.
Nel corso dell’evento c’è stata anche l’occasione per consegnare la prima baby card di UniCamillus a Eleonora Baldassari, una studentessa dell’Università già mamma e in attesa di un secondo figlio. A lei, e a tutte le altre donne e madri di UniCamillus che ne faranno richiesta da ora in avanti, saranno garantiti una serie di servizi offerti dall’Università, come avere la priorità negli uffici, al bar e nel sostenere gli esami, ma anche l’accesso al baby pit-stop per l’allattamento e la possibilità di parcheggiare la propria auto in posti riservati. Dopo la presentazione infatti l’On. Boschi e il Rettore di UniCamillus, Professor Gianni Profita, hanno inaugurato le aree parcheggio contrassegnate dalle strisce rosa, destinate proprio alle studentesse in dolce attesa.
Dopo gli interventi gli studenti hanno anche avuto modo di rivolgere alcune domande all’Onorevole Boschi. Inevitabile non chiederle un commento sulla grande novità nella politica italiana: la presenza per la prima volta di un Presidente del Consiglio dei Ministri donna. “Giorgia Meloni è stata brava a raggiungere tale traguardo e le va dato atti di esserci riuscita con il consenso, con i voti, con il suo percorso politico e anche con tanti anni di impegno e di lavoro” – Ha dichiarato senza mezzi termini la parlamentare sottolineando, benché sieda tra i banchi dell’opposizione, la stima per il percorso politico della Presidente del Consiglio. “Per me è un risultato positivo per tutte le donne, perché appunto, dà l’idea che un traguardo del genere non sia più irraggiungibile”.
Da grandi poteri derivano però grandi responsabilità. E infatti la parlamentare ha anche lanciato un monito all’attuale capo del Governo: “Ora la Presidente Meloni ha la responsabilità di porre le basi e aprire la strada anche ad altre. Un traguardo così importante non può andare a migliorare solo la condizione di un singolo rimanendo fine a se stesso. Valuteremo nel tempo il suo operato. Come diceva Madeleine Albright: all’Inferno c’è un posto speciale per le donne che non aiutano le altre donne”.