articolo di Daniele Armenia, Docente di UniCamillus
La Giornata mondiale contro l’AIDS è dal 1988 un importantissimo appuntamento per ricordare cosa sia questa gravissima malattia che nell’ultimo anno ha ucciso circa 700,000 persone tra cui 100,000 bambini. Nonostante gli eccellenti progressi della terapia antiretrovirale, esistono ancora nel mondo persone che non riescono a essere seguite e trattate in maniera appropriata. Inoltre, a causa delle particolari caratteristiche del virus, la cura dell’infezione e un vaccino efficace sono obbiettivi ancora lontani.
In questo contesto, ancora oggi l’infezione da HIV va ricordata perché si insinua tra coloro che non conoscono il rischio di contrarre il virus. Nonostante infatti ci sia un calo delle infezioni negli ultimi anni in Italia, circa il 60% delle persone diagnosticate nel 2019 erano in fase avanzata di malattia, pertanto si stima che ancora oggi molte persone vivano con HIV senza saperlo.
Oggi gli individui infetti in trattamento antiretrovirale efficace non trasmettono il virus, sono in ottima salute, possono avere figli e vivere allo stesso modo delle persone non infette. Questo però non deve abbassare la percezione del rischio: HIV è un virus pericoloso e va evitato. Questo è facile, basta informarsi, usare il preservativo e sapere che esistono profilassi pre- e post- esposizione.
Daniele Armenia è Ricercatore e Docente Virologia, Microbiologia e Microbiologia Clinica nei seguenti Corsi di Laurea di UniCamillus: Medicina e Chirurgia, Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia. Ha svolto numerose attività di ricerca riguardati l’AIDS soffermandosi, in particolare, sull’impatto dei trattamenti antiretrovirali sull’infezione da HIV; i meccanismi di resistenza ai farmaci anti HIV; la fitness e l’evoluzione virale di HIV e virus epatitici.