A poche centinaia di metri dalla sede di UniCamillus, durante i lavori di allargamento della via Tiburtina, sono stati riportati alla luce i resti di un antico ponte romano di età imperiale che consentiva alla originaria via Tiburtina di scavalcare il Fosso di Pratolungo poco prima della confluenza dello stesso nel Fiume Aniene, zona soggetta a frequenti esondazioni e impaludamenti.
Gli scavi, condotti con la direzione scientifica di Fabrizio Santi, archeologo della Soprintendenza Speciale di Roma, dalle archeologhe Stefania Bavastro e Mara Carcieri della Land Srl, hanno messo in luce la porzione centrale dell’arcata a tutto sesto del ponte realizzata con possenti blocchi di travertino messi in opera a secco, fissati tra di loro mediante incavi rettangolari connessi a sporgenze dalle medesime caratteristiche e dimensioni, e rinforzati esternamente da uno spesso strato di cementizio.
L’arcata è stata rinvenuta priva della chiave di volta, questo è da attribuire alla risistemazione dell’area in età medioevale e rinascimentale, quando il ponte venne parzialmente demolito e chiuso da due muraglioni di oltre tre metri di altezza. Tali strutture, rivestite con intonaco solo all’esterno, sembrano aver sostenuto una rampa funzionale ad attraversare il Fosso.