Si chiama “Risp” sigla di Rete Italiana Screening Polmonare ed è un programma del Ministero della Salute di diagnosi precoce del tumore al polmone.
L’obiettivo di Risp è di coinvolgere oltre 7.300 persone monitorandole periodicamente con la tomografia computerizzata del torace a basso dosaggio.
L’85% dei tumori polmonari è dovuto al tabacco: il tumore del polmone è responsabile del maggior numero di decessi oncologici in Italia: 34mila nel 2021, circa il 60 per cento dei quali (ovvero 20.400 morti) riguarda i forti fumatori – sottolinea Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) –. La TAC a basso dosaggio costituisce una promettente strategia salvavita, ma ad oggi non rientra ancora nella pratica clinica e nei programmi di screening rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, ma RISP può rappresentare un vero cambiamento culturale».
Al tabacco si devono oltre 90mila decessi ogni anno in Italia. Per tumore, ma non solo: se le sigarette sono associate all’insorgenza di circa una neoplasia su tre e a ben 17 tipi di cancro diversi, è ormai certo che il tabacco sia responsabile certo di 40 malattie. Il fumo, in particolare, fa lievitare la possibilità di danni al cuore, al sistema circolatorio (a cominciare da infarto, ictus, arteriosclerosi) e a tutto l’apparato respiratorio (enfisema e bronchite cronica ostruttiva, solo per fare degli esempi). Con la Tac a basso dosaggio (o Low-Dose Computed Tomography, in sigla LDCT) i partecipanti al programma RISP non terranno sotto controllo soltanto i polmoni, ma anche il cuore. E’ un accertamento semplice: dura pochi secondi, senza mezzo di contrasto e con una dose di radiazioni molto limitata, pari a meno di un decimo della Tac standard. Oltre ai vantaggi per i pazienti, che con una diagnosi precoce hanno maggiori possibilità di guarire, ci sono poi aspetti positivi per il Ssn che risparmia gli elevati costi per trattare patologie in stadio avanzato.
Quello ai polmoni resta un temibile big killer perché quasi l’80 per cento dei pazienti arriva alla diagnosi tardi, quando la malattia è già in stadio avanzato e le possibilità di guarire purtroppo sono ridotte (dei 41mila nuovi casi registrati ogni anno in Italia ben 32.800 già in stadio avanzato). La neoplasia, infatti, non dà segni evidenti della sua presenza agli esordi e quando lo fa è generalmente già in fase metastatica.
La partecipazione è completamente gratuita e chi presenta le caratteristiche richieste può candidarsi dal web (iscrivendosi nel portale www.programmarisp.it e indicando il centro più vicino al luogo di residenza) oppure chiedere alle oncologie, pneumologie e cardiologie coinvolte nella fase di reclutamento.