a cura della Prof.ssa Mortellaro, Docente di Malattie Odontostomatologiche di UniCamillus
Il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation (IDF) e dall’OMS, per informare l’opinione pubblica sul diabete, la prevenzione, la gestione della malattia e delle complicanze.
Numerose evidenze scientifiche confermano che il diabete può avere importanti ripercussioni sulle condizioni dei denti e della bocca, ma solo il 42 % dei pazienti ne è consapevole e il 49% non ha mai ricevuto informazioni in proposito. Questo nonostante il 76 % abbia perso uno o più denti naturali e molti si siano ritrovati a convivere con sanguinamenti (43 % o retrazioni gengivali (24,7%), secchezza delle fauci (35,6 %), alitosi (25,6 %), ulcere della mucosa (20,4 %).
Questo è il quadro che emerge da un’indagine condotta dall’Associazione ItalianaDiabetici (FAND) su un vasto campione di italiani di età superiore ai 30 anni, affetti da diabete di tipo 1 e 2, alla fine del 2017.
La survey ha svelato chiaramente una sostanziale mancanza degli strumenti cognitivi indispensabili alla persona diabetica per preservare nel tempo l’integrità della sua bocca ignorando, per contro, che attraverso l’esame del cavo orale, uno specialista attento potrebbe anche intercettare segni di pre-diabete e contribuire a diagnosticare precocemente la patologia.
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