“Non è un via libera totale ma poco ci manca. Non è ancora del tutto chiaro come cambieranno le norme anticovid ora. Per alcune strutture come ospedali, scuole, università e uffici si dovrebbe continuare a richiedere il green pass con scadenze scaglionate a giugno o dicembre. Per il resto, pare di poter dire che mascherine e green pass andranno in soffitta”.
Lo ha affermato il professor Antonio Pietroiousti, ordinario di Medicina del Lavoro all’Università UniCamillus di Roma, ai microfoni de Gli Inascoltabili in onda su New Sound Level FM09.
“La questione – ha proseguito Pietroiusti – è che occorre intendersi: l’obiettivo da raggiungere qual è? Se è convivere con il Covid come una normale influenza, allora è stato raggiunto. I dati su ricoveri e mortalità sono in linea con le altre influenze. Se è eradicare la malattia, allora no, non ci siamo e queste misure appaiono in controtendenza. Mi auguro che in sede di stesura definitiva delle norme vengano uniformate le tutele anticovid per i lavoratori del settore pubblico e del privato. Ad esempio, in alcune situazioni la mascherina è obbligatoria nel pubblico ma raccomandata nel privato. Sulla quarta dose, ci sono evidenze cliniche che dimostrano come questa sia molto utile per la popolazione anziana e fragile per ridurre le forme gravi di ricoveri e mortalità. Mentre, considerata l’incidenza di effetti avversi, soprattutto miocarditi, nella popolazione fra i 12 e i 25 anni, ho più perplessità nel somministrare una quarta dose ai giovani”.