UNICAMeetings
CONFERENZA
Giovedì 12 maggio – dalle 14:00 alle 16:00
UniCongress Hall
Centro Congressi UniCamillus
Via di Sant’Alessandro 26 – Roma
Le lesioni cerebrali traumatiche (TBI) colpiscono più di 10 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno, rappresentando dal 30% al 40% di tutti i decessi e le disabilità legate alle lesioni in tutti i gruppi di età, con enormi impatti sociali ed economici.
Le previsioni epidemiologiche fino al 2030 indicano un’incidenza 2-3 volte maggiore di pazienti che soffrono di disabilità legate alla TBI rispetto a quelli con disabilità neurologiche come il morbo di Alzheimer o i disturbi cerebrovascolari.
Nonostante i recenti progressi nella ricerca sul trauma e i continui sforzi di studi multidisciplinari per affrontare questo problema e migliorare le condizioni dei pazienti, il TBI rappresenta ancora un importante onere sanitario globale e una sfida per la salute pubblica tra tutte le età in tutti i paesi, indipendentemente dal livello di
reddito del paziente.
La maggior parte dei pazienti TBI (80%) subisce lesioni lievi, che hanno un tasso di mortalità inferiore rispetto alle lesioni moderate e gravi (30-40%). Secondo i dati epidemiologici disponibili, gli uomini sono più inclini a sostenere TBI, che è causato, più del 50% delle volte, da cadute e incidenti stradali. Ma è importante considerare che attualmente, un numero crescente di TBI gravi si verifica durante le risse (spesso a causa di spari) con conseguenze molto devastanti.
È importante ricordare che, dopo aver valutato la gravità della ferita, la gestione pre-ospedaliera sulla scena di un evento di TBI è principalmente condotta per mantenere le funzioni fisiologiche vitali del paziente (vie aeree, respirazione, circolazione, stabilità spinale) fino al loro trasferimento in un dipartimento di emergenza.