Il 6 giugno viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale del parto in casa che richiama l’attenzione sulla libertà di scelta del luogo del parto. Infatti, per le donne e le coppie che lo desiderino, il parto in casa o in casa maternità può essere una valida alternativa al parto ospedaliero, qualora la gravidanza sia a basso rischio.
In Italia esistono diverse case maternità capaci di offrire un ambiente sicuro e confortevole per i futuri genitori e per il nascituro. Attualmente i parti extra-ospedalieri (in casa o in casa maternità) si attestano meno dell’1% per una serie di motivi, soprattutto di ordine economico e culturale.
Numerosi studi dimostrano che le nascite assistite in ambito domiciliare sono in grado di assicurare meno interventi sulla madre e sul fanciullo e una maggiore consapevolezza da parte dei neogenitori.
Sofia Colaceci, Ricercatrice e Docente di Scienze Ostetriche nel Corso di Laurea in Ostetricia presso UniCamillus, specifica che “ad oggi il parto extra-ospedaliero è un percorso privato, garantito dalle ostetriche libero-professioniste. Per quanto riguarda il Lazio, il rimborso della spesa sostenuta dalla coppia, laddove previsto, è offerto dal Sistema Sanitario Regionale, ma solo in parte. La parzialità del rimborso può essere quindi un deterrente per quelle coppie che, seppur desiderose di intraprendere il percorso extra-ospedaliero, versano in condizioni economiche tali da non poterlo scegliere”.
“Ulteriore deterrente di tipo culturale – continua la Docente – è il moderno costrutto sociale di sicurezza che, per quanto riguarda il parto, sembrerebbe essere garantita solo dentro le mura dell’ospedale. In realtà, la sicurezza è garantita anche nel percorso extra-ospedaliero, innanzitutto, grazie ad un’attenta e rigorosa selezione delle gravidanze a basso rischio che permette di escludere quelle caratterizzate da condizioni cliniche a maggior rischio di procedure invasive o di taglio cesareo. Inoltre, la sicurezza è garantita dalla formazione delle ostetriche libero-professioniste a cui è richiesto un continuo aggiornamento per essere in grado di riconoscere tempestivamente eventuali condizioni cliniche che richiedono il trasferimento in ospedale e per gestire eventuali emergenze in loco”.
UniCamillus sostiene da sempre il diritto delle donne e coppie di scegliere il luogo del parto a loro più consono. Riconosce, altresì, l’importanza di formare le future ostetriche in merito al percorso extra-ospedaliero sin dal triennio universitario. Per tale ragione, dal prossimo anno accademico saranno inseriti nell’offerta formativa laboratori ed attività didattiche appositi, in collaborazione con le ostetriche libero-professioniste del Lazio.