Messa in secondo piano dal Covid, che nella forma più grave ospedalizza i pazienti proprio per questa patologia, la polmonite resta una delle malattie letali, soprattutto per i bambini sotto i 5 anni. Si conta che almeno il 14% dei decessi in quella fascia di età sia ascrivibile proprio alla polmonite.
Al fine di porre l’accento sulla gravità di questa malattia, che nella sua progressione fa accumulare liquidi negli alveoli, rendendo gli atti respiratori dolorosi e difficoltori, UNICEF e OMS hanno istituito, nel 2009, la Giornata mondiale della Polmonite.
Questa malattia “colpisce bambini e famiglie ovunque, ma i decessi sono i più alti nell’Asia meridionale e nell’Africa subsahariana – spiega l’OMS – I bambini possono essere protetti dalla polmonite, possono essere prevenuti con semplici interventi e trattati con farmaci e cure a basso costo e a bassa tecnologia”.
Eppure, secondo un’analisi del 2020 condotta da Unicef, Clinton Health Access Initiative (CHAI), Save the Children e Murdoch Children’s Research Institute (MCRI), “ogni anno a causa della polmonite grave 4,2 milioni di bambini sotto i 5 anni in 124 paesi a basso e medio reddito hanno livelli di ossigeno bassi a livello critico”.
Mentre la maggior parte dei bambini sani può combattere l’infezione con le proprie difese naturali, i bambini il cui sistema immunitario è compromesso corrono un rischio maggiore di sviluppare la malattia. Un problema sensibile soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove i più piccoli patiscono gli indebolimenti della malnutrizione o dalla denutrizione, di malattie preesistenti, come le infezioni sintomatiche da HIV e il morbillo, che aumentano il rischio di contrarre la polmonite.
Anche i fattori ambientali concorrono alla suscettibilità della patologia, come l’inquinamento dell’aria, la presenza di riscaldamento da combustibili da biomassa come legno o letame, il fumo.
Il trattamento farmacologico, nella forma batterica della malattia, prevede la somministrazione di amoxicillina: la maggior parte dei casi di polmonite, infatti, è trattabile con antibiotici orali mentre l’ospedalizzazione è raccomandata solo per i casi gravi di polmonite. Tra questi, anche i casi indotti dal Covid19 che, nelle sue espressioni, causa proprio una polmonite interstiziale bilaterale con un quadro iperinfiammatorio multiorgano. E che dall’inizio della pandemia, solo in Italia, ha fatto registrare oltre 130mila vittime.