Le imprese chiamano, i laureati mancano: in Italia pochi professionisti sanitari, medici e paramedici

I laureati in campo medico e sanitario trovano più facilmente lavoro e sono ben pagati da subito: i dati del nuovo report Excelsior-Unioncamere

Buone notizie per chi si iscrive a Medicina e Chirurgia o a qualche percorso accademico in Professioni Sanitarie o comunque afferente al campo medico-sanitario e paramedico, ossia tutti i corsi di laurea in cui l’Università UniCamillus è specializzata: per i futuri laureati in queste discipline, infatti, è molto più facile trovare lavoro.

Il motivo? Il più semplice di tutti: allo stato attuale c’è un enorme gap tra domanda e offerta di laureati in questo settore.

È quanto emerge dal focus “Laureati e lavoro”, elaborato dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, dal Ministero del Lavoro e da Almalaurea.

Nel 2023 le imprese italiane di aziende e servizi hanno pianificato di assumere ben 768 mila laureati. Tuttavia, a fronte di questo bacino di lavoro potenziale da soddisfare, l’offerta di professionisti che abbiano raggiunto una formazione adeguata (laurea, dottorato, specializzazione) sono davvero in penuria numerica.

Tra le esigenze meno soddisfatte, quelle delle aziende che richiedono ingegneri, medici e paramedici, professionisti sanitari, esperti di nuove tecnologie.

In questi settori, le imprese faticano a reperire quasi un laureato su due. Tra le figure che le imprese definiscono più “introvabili”, le percentuali sono alte per i professionisti sanitari, gli infermieri e gli ostetrici (80,3%), gli specialisti in terapie mediche (71,4%) e i medici generici (70,9%).

Nel 62,9% dei casi, tale difficoltà è dovuta, semplicemente, alla mancanza di laureati in queste materie. Una tendenza, questa, che riflette purtroppo la media italiana di laureati, inferiore a quella europea: solo il 30,6% in Italia contro il 43,1% in Europa (dati Eurostat alla mano).

A proposito di titoli, nel report di Excelsior-Unioncamere si segnala che tra le lauree più richieste dalle imprese nel 2023 spiccano anche quelle sanitarie e paramediche (61.900 richieste) e medico-odontoiatriche (15.200 richieste).

E la retribuzione lorda, nell’healthcare, è di tutto rispetto anche per i neolaureati: nel settore medico-odontoiatrico, la retribuzione lorda annua iniziale si trova in un range che va da 26.300 euro a 59.500 euro, mentre per infermieri, ostetrici e professionisti sanitari in generale si parte da un minimo di 21.500 euro ad un massimo di 48.500 euro di RAL iniziale.

A fronte di una situazione sicuramente drammatica in termini di insoddisfazione delle imprese, i dati del report Excelsior sono incoraggianti per chi vuole intraprendere un percorso di studi in Medicina, Odontoiatria e Professioni Sanitarie, con la prospettiva di avere buone probabilità di inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro e di ottenere anche posizioni ottimamente remunerate.