Un numero elevato di studenti provenienti soprattutto da licei classici, scientifici e linguistici, ha partecipato l’11 gennaio all’Open Day organizzato da UniCamillus, l’Università Medica internazionale di Roma che opera in spirito di servizio, non di potere, come hanno sottolineato i relatori che hanno aperto i lavori nell’Aula Magna dove è stata presentata l’offerta formativa dell’Università.
Un successo, quindi, per il secondo anno in cui l’Ateneo ha aperto le porte agli studenti delle scuole superiori per indirizzarli al meglio nella scelta del loro futuro percorso accademico.
Nel corso della mattinata sono stati intervistati alcuni dei ragazzi e delle ragazze presenti, la maggior parte dei quali ha dichiarato di volersi iscrivere ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Fisioterapia e Ostetricia che sono risultati più gettonati rispetto a Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia e a Tecniche di Laboratorio Biomedico.
Elisabetta, una studentessa di 18 anni frequentante l’ultimo anno di liceo scientifico presso il Collegio San Giuseppe De Merode, ha dichiarato di essere stata affascinata dalla “disponibilità del personale universitario e dall’ottima organizzazione dei corsi di laurea”. Beatrice invece, del Centro Studi Pablo Neruda, aspirante ostetrica, ha amato fin da subito “lo spirito internazionale e umano che trasmette UniCamillus”.
UniCamillus si differenzia, infatti, dagli altri Atenei italiani in quanto prepara in modo moderno a vivere la medicina in maniera internazionale. In particolare, è una Università che, offrendo quasi tutti i corsi di laurea completamente in lingua inglese, prepara fin da subito lo studente a interfacciarsi anche con pazienti di altri paesi che vengono messi, inoltre, sempre al primo posto in tutto l’iter di cure mediche.
Durante la giornata, sono stati altresì illustrati ai ragazzi e alle ragazze le borse di studio messe a disposizione dall’Università e la possibilità di iscriversi al corso intensivo di preparazione al test di ammissione che si terrà per UniCamillus il 1° di febbraio. I ragazzi e le ragazze interessate hanno poi assistito a molteplici simulazioni di attività laboratoriali di Fisioterapia, Infermieristica e Ostetricia e hanno visitato il “Baby Pit Stop”, un progetto che, in collaborazione con UNICEF Italia e Fondazione Progetto Salute, mira a creare un ambiente grazie al quale le neomamme possano allattare e accudire il proprio bambino senza problemi. Si tratta di un’iniziativa molto importante poiché aumenta la consapevolezza in merito all’allattamento al seno, un gesto semplice e naturale che tutte le madri dovrebbero essere in grado di fare ovunque, anche in un ambiente lavorativo universitario.