L’Università UniCamillus dà il benvenuto nella sua famiglia al Campione Olimpico di Pentathlon – sia individuale, sia a squadre – Daniele Masala, medaglia d’oro ai Giochi della XXIII Olimpiade, a Los Angeles nel 1984. “È un orgoglio per tutto il nostro Ateneo poter contare sull’apporto di una figura di tale spicco nel mondo dello sport” ha commentato il Magnifico Rettore, Gianni Profita, in occasione della firma ufficiale del nuovo rapporto di collaborazione tra l’Università e il Professor Masala. Da oggi infatti l’ex pentatleta azzurro sarà docente strutturato di Metodi e Didattica delle Attività Motorie, all’interno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
Non solo. In UniCamillus Masala rivestirà anche il ruolo di Delegato alla Promozione delle Attività Sportive, a riprova di quanto l’Università Medica Internazionale abbia a cuore il legame del mondo sportivo con la cura della salute. Non è affatto una coincidenza che diverse importanti università del mondo possano vantare una lunga tradizione sportiva. Molti degli sport tutt’oggi praticati e largamente seguiti a tutte le latitudini sono nati proprio in ambito universitario. L’esempio più noto è il calcio, nato nel 1848 presso il Trinity College di Cambridge; ma ci sono stati anche medici che hanno inventato degli sport. È il caso (non l’unico) del dottore e professore di Educazione Fisica canadese James A. Naismith, che nel 1891 ideò la pallacanestro. UniCamillus, scegliendo di promuovere le proprie attività attraverso una figura olimpionica come Daniele Masala, vuole quindi sottolineare questa plurisecolare tradizione universitaria che unisce lo studio, lo sport e la salute.
“Sono fermamente convinto che lo sport, inteso come materia di studio, oltre che incentivato come sana pratica da svolgere nel quotidiano, possa rivestire, in particolare in ambito universitario, un ruolo importante nella vita degli studenti, arricchendo la loro formazione di esperienze e competenze”, ha dichiarato il Rettore Profita. In effetti, oltre al benessere derivante dall’attività fisica – che, a prescindere, tutti i medici, nutrizionisti e professionisti della salute consigliano di praticare con costanza – nella società di oggi è conclamato, tanto scientificamente, quanto empiricamente, che lo sport promuova socializzazione e senso di appartenenza e che aiuti lo sviluppo di competenze trasversali utili in tutti gli ambiti lavorativi. Tutti fattori sui quali UniCamillus punta molto nella formazione di medici e professionisti sanitari. Ed è anche per questo motivo che l’Ateneo ha voluto puntare su una personalità di rilievo non solo per introdurre un nuovo insegnamento, ma anche per promuovere una serie di eventi e attività che sono già in cantiere. “Abbiamo già pronti 4 o 5 progetti che realizzeremo, con gli studenti, intesi prima di tutto come persone e futuri cittadini, al centro – ha rivelato il Professor Masala, senza svelare di più e lasciando crescere l’attesa e la curiosità di scoprire ciò che bolle in pentola – La prospettiva degli eventi e delle iniziative che porteremo avanti è assolutamente di lungo termine”.
Terminata la sua carriera agonistica, Daniele Masala ha lavorato come giornalista pubblicista e ha collaborato con la Rai in veste di commentatore durante le Olimpiadi dall’edizione di Barcellona ‘92 fino all’ultima disputata questa estate a Parigi. È autore inoltre di diversi testi che raccontano molte sfaccettature tecniche e umane del mondo dello sport, oltre alle sue esperienze personali da atleta. Già a dicembre scorso, tra l’altro, il Campione Olimpico era stato ospite della nostra Università, in occasione della conferenza Medicina e Scienza dello Sport, inserita nel ciclo degli incontri di Terza Missione intitolato Orizzonti della Medicina.
“Conosco il Rettore Profita, persona decisa che si pone obiettivi e vuole raggiungerli. Oggi giorno quello che manca è proprio la capacità di porsi traguardi e organizzarsi per ottenerli e in UniCamillus, grazie al suo lavoro, l’ho ritrovata. Mi piace la sua determinazione, mi ha chiesto di venire in questa Università per costruire qualcosa attorno allo sport; che non vuol dire solo fare attività fisica, ma è da intendere sotto il profilo più ampio del concetto sociale dello sport. In questo senso ci siamo trovati molto d’accordo il Rettore ed io. Gli sottoporrò diverse proposte man mano, perché sarà anche quello il mio ruolo, ma poi condivideremo insieme le scelte; perché la visione comune è che si possa e si debba, attraverso lo sport, tanto nei suoi principi e valori, quanto nella sua pratica, contribuire a formare futuri cittadini oltre che professionisti della salute”.