L’edizione 2023 dei Mondiali di Scherma si è tenuta a Milano dal 22 al 30 luglio scorso. Il comitato organizzatore e il CONI hanno selezionato anche Francesco Maria Pierri tra i professionisti sanitari messi a disposizione degli atleti. Giovane massoterapista (classe 1995), specializzato in tecniche delle attività motorie preventive, il dottor Pierri frequenta attualmente il master di I livello in Posturologia Clinica presso l’Università Medica Internazionale di Roma.
Cosa ha rappresentato per te questa esperienza da un punto di vista professionale e umano?
“Difficile raccontare le emozioni che ho provato. Mai avrei pensato quando ho iniziato questo percorso di studi di trovarmi un giorno a lavorare in una manifestazione mondiale, né tanto meno di diventare parte attiva degli eventi. Invece mi sono trovato a stretto contatto con gli atleti, con i quali ho interagito autonomamente, valutando con loro i trattamenti da svolgere, senza dover rispondere a supervisioni di qualcun altro come invece spesso capita quando si fanno tirocini formativi. Questa è stata una vera e propria esperienza lavorativa, dove mi sono potuto mettere alla prova, per di più in un contesto di alto livello”.
Quali interventi pratici e trattamenti ti sei trovato a dover svolgere con gli atleti?
“Prevalentemente ho svolto interventi di tecar-terapia, laser-terapia, bendaggi pregara e massaggi postgara. Per fortuna non ci sono stati infortuni particolarmente importanti per gli atleti. Erano per lo più loro stessi a chiedere assistenza se, soprattutto dopo gli incontri, avvertivano fastidi fisici alla schiena o alle braccia, comunque abbastanza frequenti nella pratica della Scherma”.
In che modo il Master che attualmente sta seguendo in UniCamillus ti è stato utile in questa occasione e come lo potrà essere per il tuo futuro professionale?
“Nella medicina e nella cura della salute in generale tutto è collegato intrinsecamente, quindi tutto quello che ho studiato in questo campo lo ho poi ritrovato nella pratica e mi è stato utile. Intervenire sulla postura, che è ciò che sto approfondendo ora in UniCamillus, è importante per un atleta tanto quanto lo può essere un qualunque altro trattamento pre o post gara o anche per recuperare al meglio dopo un problema fisico. D’altronde la fisioterapia è una materia in continua evoluzione. Se pensiamo ad esempio a tutte le varie problematiche che stanno sorgendo sempre più nelle persone per le posture scorrette durante l’attività lavorativa o nell’utilizzo continuo dei tablet e degli smartphone, per un fisioterapista è diventato molto importante avere una conoscenza diffusa anche di come intervenire per correggere i difetti posturali. È necessario conoscere determinati aspetti della posturologia, della biomeccanica del corpo per poi poter applicare queste conoscenze alla massoterapia”.
Quali aspettative e obiettivi hai per il tuo profilo professionale?
“Il mondo dello sport è quello che mi emoziona di più. È un continuo divenire, perché non si lavora in maniera standardizzata, ma ci si trova a dover trattare ogni atleta in maniera diversa, anche a seconda dell’attività sportiva. Non si sa mai cosa ci si potrebbe trovare a dover trattare e l’attività professionale di un fisioterapista in questo modo può diventare più dinamica e variegata. Mi piacerebbe molto proseguire in questo campo, anche se chiaramente non ci si può focalizzare in un singolo ambito. Non mi pongo però obiettivi precisi. Voglio cogliere tutte le occasioni che mi capiteranno e chissà, magari un giorno mi ritroverò persino a lavorare alle Olimpiadi!”.
L’augurio per Francesco è che possa davvero riuscirci.