Il profilattico è sempre una garanzia?
Il rischio di contrarre un’infezione sessualmente trasmissibile è molto elevato: l’incremento annuale supera il 22% rispetto all’anno prima. Questo trend si è intensificato dopo la pandemia da COVID-19.
Di cosa parliamo?
Il termine “infezione o malattia sessualmente trasmessa” si riferisce a una patologia causata da batteri e virus capaci di passare da una persona ad un’altra mediante secrezioni genitali e con qualsiasi tipo di rapporto sessuale, compresi masturbazioni, rapporti orali, sex toy, ecc.
Quali sono le infezioni trasmesse sessualmente?
Questi tipi di infezioni sono determinate da batteri molto frequenti, come Sifilide, Gonorrea, Mycoplasma genitalium e hominis, Clamydia, Trachomatis, Trichomonas vaginalis.
Quelle virali invece sono: HIV, Herpes, Virus Epatite B (HBV), Epatite C (HCV), più raro virus dell’Epatite A (HAV) – che può trasmettersi con rapporti orogenitali – ed infine il più frequente, contagioso e rischioso: il Papilloma Virus (HPV), trasmissibile anche semplicemente con lo sfregamento delle mucose. Bisogna ricordare che il profilattico protegge ma non interamente.
Come ci si rende conto di aver contratto un’infezione mediante un rapporto sessuale non protetto?
La maggior parte delle MST sono asintomatiche. Talvolta si presentano come ulcere, macchie sulla pelle, secrezioni e infiammazioni uretrali (uretrite), vaginali (vaginite), febbre, linfoadenomegalie con ingrossamento dei linfonodi del collo, ascellari, inguinali, IVU (infezioni delle vie urinarie e cistiti) e proctiti (disturbi rettali). L’esordio di questi sintomi e di queste manifestazioni cutanee e delle mucose impone di consultare immediatamente il medico.
Anche se si è asintomatici, dopo rapporti sessuali con partner sconosciuti e in particolare non protetti dal profilattico, è necessario sottoporsi a test di screening per sincerarsi di non aver contratto MST, evitando così anche di trasmetterle. Queste infezioni sono identificabili con esami microbiologici laboratoristici: esami urine, tampone del cavo orale, tampone rettale e uretrale. Con la raccolta di questo materiale si identificano i germi sessualmente contratti. Per escludere infezioni virali si effettuano esami su sangue per anticorpi specifici.
Per quale motivo occorre fare dei test per diagnosticare precocemente un’infezione trasmissibile sessualmente?
Il motivo principale è di evitare che l’infezione diventi una malattia grave. Batteri e virus sono responsabili di infezioni sessualmente trasmissibili, molto gravi se non curate al più presto, poiché causano:
• negli uomini, infezioni del didimo ed epididimo (epididimiti – didimiti), malattie infiammatorie prostatiche (prostatiti), infertilità e tumori dell’ano;
• nelle donne, cerviciti e malattie pelviche, annessiti, infezioni dell’utero, tube e ovaie, tumori genitali, gravidanza ectopica, aborto, parto pre-termine, infertilità.
Le infezioni virali da HCV e HBV causano epatite cronica e sindromi correlate come tumori del sangue (linfomi), neoplasie del fegato e malattie autoimmuni (tiroidite, artrite, vasculite). Il Papilloma virus HIV è causa del 90% del tumore del collo dell’utero nella donna e dell’ano, sia negli uomini che nelle donne, e rappresenta una delle cause più frequenti del tumore del cavo orale.
L’HIV è responsabile dell’infezione da virus dell’immunodeficienza, ancora oggi considerata una patologia mortale se non identificata precocemente e trattata.
La diagnosi precoce della MST consente anche di avvisare i partner della diagnosi affinché si proteggano e proteggano gli altri.
Come prevenire e curare le MST?
Le infezioni trasmesse da batteri sono trattate con antibiotici, ed è fondamentale che la terapia sia estesa anche al partner per evitare il rischio di reinfettarsi nuovamente. per i virus dell’Epatite A e B e per l’HPV si utilizzano vaccini dedicati specifici. L’Epatite C si cura con antivirali appropriati. L’HIV rimane una patologia cronica potenzialmente mortale, che però può essere monitorata con farmaci antiretrovirali da assumere per tutta la vita. Tale infezione si previene con l’utilizzo del profilattico. Ricordiamo inoltre che la profilassi con antivirali si chiama PrEP (profilassi pre-esposizione) che il SSN ha messo a disposizione gratuitamente come profilassi specifica: si tratta di un farmaco da assumere on demand due ore prima del rapporto sessuale e per due giorni consecutivi.
Il Prof. Valdemaro Gianmaria Pavacci insegna Igiene Generale e Applicata agli studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in lingua italiana a Roma
Articolo tratto da Artemisia Magazine, n. 25 – novembre 2025



