Chirurgia bariatrica robotica: al via la collaborazione tra UniCamillus e Clinica Madonna della Fiducia

L’obesità uccide: non v’è ombra di dubbio su questo. Nel mondo occidentale, laddove il problema dell’ipernutrizione fa correre i rischi opposti a quelli dei Paesi in via di sviluppo, le cause di morte più diffuse sono proprio gli eventi cardiovascolari come ischemie, infarti e complicanze metaboliche strettamente correlate ad un eccesso di peso. In Italia, la percentuale di soggetti obesi raggiunge circa l’11% del totale.

Nei casi di obesità grave, spesso la dieta e l’attività fisica da sole non bastano, perché un eccesso di grasso provoca adattamenti metabolici dell’organismo e alterazioni ormonali che sono le cause del disastro biologico del paziente obeso.

Quando l’obesità è importante, la chirurgia bariatrica e metabolica può aiutare a perdere peso in modo consistente e sicuro, e questo si traduce in una riduzione significativa del peso corporeo, con la possibilità di mantenerlo a lungo termine. Migliora le condizioni di comorbidità associate all’obesità, come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, l’apnea del sonno e le malattie cardiovascolari, portando a una riduzione dei farmaci necessari. Inoltre, riduce eventuali dolori articolari e ottimizza la regolazione ormonale dell’appetito, migliorando sia la qualità di vita che la sua durata. Inevitabili le ripercussioni positive sulla salute mentale, con una riduzione di ansia e depressione correlate all’obesità. 

 

Obesità, dalla laparoscopia alla robotica: l’intuizione del Dott. Senner

Una pubblicazione di Bariatric News del 2016 si intitolava “DaVinci breaks the limits of conventional laparoscopy”, e non è un caso. Finora realizzate prevalentemente in laparoscopia, le tecniche di chirurgia bariatrica/metabolica sono oggi ancora più sicure, precise e meno invasive con l’avvento della chirurgia robotica: proprio questa è stata l’intuizione del Dott. Ralf Senner, pioniere della chirurgia robotica bariatrica con oltre 23 anni di esperienza che, per primo, ha colto i numerosi vantaggi che i robot avrebbero potuto apportare alla chirurgia contro l’obesità.

Attualmente, il Dott. Senner è presidente del CECRO (Centro Europeo di Chirurgia Robotica dell’Obesità), e opera a Roma presso la Clinica Madonna della Fiducia, nelle vicinanze di San Giovanni in Laterano, uno dei pochi centri di riferimento in Europa e in Italia per interventi di chirurgia bariatrica metabolica robotica.

«La chirurgia robotica bariatrica è nata 23 anni fa in Germania, a Monaco di Baviera, quando nella Robotic Surgery Clinic Munich utilizzavamo uno dei primi sistemi robotici chiamato Zeus – afferma Senner – Dopo è stata la volta di AESOP (Automated Endoscopic System for Optimal Positioning), e poi di Socrates, che era una specie di teleteaching system con cui ci si poteva collegare a chilometri di distanza per coordinare l’intervento del chirurgo locale. E finalmente sono arrivati i robot Da Vinci, oggi di due tipi, X e XI: è proprio la tecnologia Da Vinci quella utilizzata nei centri CECRO».

Quali sono i vantaggi della chirurgia bariatrica robotica rispetto a quella in laparoscopia? «La chirurgia robotica, semplicemente, supera tutti i limiti della chirurgia laparoscopica – spiega Senner – Innanzitutto, la robotica è molto meno invasiva, e questo rende nettamente inferiore il consumo di antidolorifici post anestesia. Ancora, i tempi di recupero sono più brevi, la deambulazione del paziente è più veloce e anche il rischio di complicanze intra e post operatorie è evidentemente più basso rispetto alla laparoscopia». Secondo le indagini CECRO, la percentuale di complicanze in chirurgia bariatrica è dello 0,5% con la robotica, contro il 15% della laparoscopia: questi dati sono confermati anche dal SOS – Sweden Obesity Study Group.

 

Chirurgia bariatrica/metabolica: quando è necessaria?

Gli interventi di chirurgia bariatrica robotica di sleeve gastrectomy e bypass gastrico sono entrambi molto efficaci, ma anche molto diversi tra loro, oltre ad avere indicazioni differenti.

Nella sleeve gastrectomy, circa il 70-80% dello stomaco viene rimosso, lasciando una parte tubulare: questo riduce significativamente la capacità dello stomaco di contenere cibo, limitando di conseguenza l’assunzione di alimenti e inducendo senso di sazietà. Inoltre, la rimozione di parte dello stomaco diminuisce la produzione di grelina, un ormone che stimola l’appetito e che è prodotto da particolari cellule a livello della parete anteriore gastrica: in questo modo si ridefinisce il meccanismo di fame/sazietà, migliorandolo notevolmente.

Nel bypass gastrico, invece, nello stomaco viene creata una piccola sacca superiore. Questa sacca superiore viene collegata direttamente a una parte dell’intestino tenue, “bypassando” il resto dello stomaco e parte dell’intestino tenue stesso (tra 150 e 200 cm). Questo permette di ridurre l’assorbimento di nutrienti, oltre a provocare cambiamenti negli ormoni intestinali che possono migliorare il diabete di tipo 2.

Quando si opta per un intervento anziché per un altro? «La sleeve gastrectomy è indicata per un’obesità di III grado, ossia con un BMI (Body Mass Index)* uguale o superiore a 40 e senza una sindrome metabolica né diabete. Il bypass gastrico, invece, è utilizzato anche in caso di obesità di III grado, associata a diabete di tipo 2 o a qualche tipo di malattia metabolica» indica Senner. Interventi per l’obesità con BMI 35-40 sono indicati se vi sono una o due comorbidità associate, come diabete, ipertensione, apnea notturna.

 

Suturatrice robotica di II generazione smart stapling: punto di forza del sistema Da Vinci

Se si parla di chirurgia robotica, una menzione particolare è volta alla suturatrice robotica SureForm, utilizzata durante la chirurgia bariatrica/metabolica, e presentata per la prima volta in Europa nel 2016, a Zurigo, dal Prof. Senner.

«La suturatrice di seconda generazione Da Vinci ha la capacità di misurare lo spessore della parete gastrica prima ancora di tagliarla, in modo da adattare la compressione di chiusura dopo il taglio, con una precisione del 100% – illustra Senner – Se, a causa di un errore umano, il chirurgo non rispetta i valori calcolati, la suturatrice non permette di tagliare i tessuti: la precisione robotica elimina l’errore umano, oltre che le complicanze intra e post operatorie».

La suturatrice robotica Da Vinci è un dispositivo innovativo progettato per migliorare la precisione e la sicurezza delle suture chirurgiche. Grazie alla tecnologia SmartFire, la suturatrice misura e regola automaticamente la pressione sui tessuti, eseguendo oltre 1.000 misurazioni al secondo: questo assicura una sutura uniforme e precisa, adattandosi perfettamente allo spessore del tessuto.

La suturatrice robotica di II generazione offre anche una maggiore flessibilità e un controllo amplificato rispetto agli strumenti tradizionali, raggiungendo i punti più difficili e migliorando la qualità della sutura, rendendo la chirurgia più sicura ed efficiente, e garantendo un’alta ergonomia al lavoro del chirurgo nonché risultati migliori per i pazienti.

 

Chirurgia Robotica per l’Obesità: nuova materia d’insegnamento presso UniCamillus

L’Università UniCamillus ha l’onore di comunicare che “Chirurgia Robotica per l’Obesità” sarà materia d’insegnamento presso il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo medico, vantando la docenza del Dott. Ralf Senner, massima eccellenza mondiale nel campo.

Questo corso offrirà agli studenti una formazione avanzata sulle tecniche robotiche all’avanguardia utilizzate nella chirurgia bariatrica e metabolica, concentrandosi su procedure innovative che riducono il rischio di complicanze e migliorano i risultati clinici per i pazienti con obesità patologica.

Grazie a questa nuova offerta formativa, UniCamillus mira a preparare una nuova generazione di chirurghi in grado di utilizzare tecnologie robotiche per trattare l’obesità in modo efficace e sicuro, riflettendo la qualità medica e accademica nonché la continua evoluzione della pratica chirurgica.

Il corso sarà inserito nel piano di studi a partire dall’anno accademico 2024-2025.

 

* Il BMI, o Indice di Massa Corporea (IMC), è un indicatore che aiuta a determinare se una persona ha un peso adeguato rispetto alla sua altezza. Si calcola dividendo il peso di una persona in chilogrammi per il quadrato della sua altezza in metri. Ad esempio, per calcolare il BMI di una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,75 metri, si divide 70 per 1,75 al quadrato. Il risultato indica se la persona è sottopeso, normopeso, sovrappeso o obesa secondo le categorie stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se il risultato supera 30, il sovrappeso comincia a diventare obesità.